On Track

UN’ISOLA CHIAMATA MASERATI

La nostra Bora Bora non è l’isola della Polinesia francese, anche se ci andremmo molto volentieri. La nostra è un’isola che non c’è, ma consente ugualmente di isolarsi da tutto e da tutti quando lo si ritiene necessario. E’ un’automobile d’epoca da corsa, e quando ci si mette al volante, si stacca completamente la spina e non si pensa più ad altro. Prende il nome dall’omonimo vento che soffia notoriamente su Trieste, e ispirò Maserati per questa due posti, quando negli anni ’60 la marca usava dare il nome dei venti alle sue vetture sportive, consuetudine che ha ripreso ora con gli ultimi modelli, ampliando però la denominazione a tutte le tipologie di veicolo. Il viaggio a La Roche-sur-Yon di cui abbiamo scritto nel numero scorso per mettere alla prova la Ligier-Maserati JS2 e la GranTurismo MC Stradale sul circuito da 2,4 km di Fontenay Pôle 85, diretto da Philippe Ruelle (www.innovation-automobile.com), ci ha permesso di scoprire, fotografare e impegnare in pista anche questa Maserati Bora dell’ottobre 1974 trasformata in Gr.4 nel 2006. L’analogia con la GranTurismo MC Stradale sta nel fatto che anche di questo modello attuale esiste una versione da corsa GT4. La Bora fa parte anch’essa della collezione Trident-Autosport di Bernard Guenant, concessionario ufficiale Maserati (www.trident-autosport.com) ed è stata restaurata e modificata dal suo atelier Carrossimo (www.carrossimo.com) specializzato nel restauro di Maserati, Ferrari, Ligier, Citroën. L’allestimento con specifiche Gr. 4 da gara non è originale: la vettura di serie nasce in configurazione stradale, colore rosso fuoco con interni in pelle nera. Fu venduta a Seaside Motor di Yokohama. Trident-Autosport l’ha acquistata nel 2006 per trasformarla in auto da corsa da utilizzare in gare ed esibizioni per vetture storiche assieme alla Ligier JS2, quest’ultima originale. Molto aggressivo il colore della carrozzeria, nero opaco, una scelta moderna che in un certo senso fa intendere subito che la vettura non è nelle sue prime vesti del 1974, e permette così di evitare confusione con le uniche due vere Maserati Bora Gr. 4 ex-Thepenier, importatore francese in quegli anni, poi acquistate dal collezionista Jean Guikas, di cui parliamo nelle pagine seguenti. “Ho realizzato questa Bora unicamente per divertirmi in pista, perché ne ho già un’altra stradale. Da subito ho dichiarato che questa trasformazione è stata fatta di recente, ispirandosi alla preparazione delle Gr.4 ex-Thepenier, che rimangono le due originali nel rispetto della storia. Se vogliamo, possiamo considerare la mia Bora una replica o una ricostruzione Gr.4, partendo dalla base di  una vettura originale di serie”, ci dice il proprietario-pilota Guenant. La vettura è stata alleggerita di circa 350 kg., utilizzando l’alluminio per le porte e i due cofani; solo il parabrezza è in vetro, il resto in plexiglass omologato per le competizioni. Sono stati eliminati tutti gli elementi di comfort (aria condizionata, ventilazione, sedili, rivestimenti, ecc.). e le parti di insonorizzazione. Sono stati installati dei fari fissi, e il peso finale ottenuto è di circa 1150 kg.. Per quanto riguarda la preparazione del motore, l’albero è stato equilibrato, il diametro delle valvole d’aspirazione è più ampio, utilizza pistoni da corsa, ha alberi a camme racing,  carburatori Weber IDA48. La preparazione ha comportato l’utilizzo di un carter identico all’originale. Il radiatore dell’acqua è più grande e ora in alluminio, quelli olio motore e olio cambio sono ugualmente nuovi. Si è intervenuti anche sulle bielle, l’autobloccante, e si è alleggerito il volano. I tubi di scarico sportivi più aperti sono stati fatti ex-novo appositamente. Il rapporto di compressione è più alto e il propulsore adesso eroga 400 CV a 7000 giri/minuto. L’assetto è ribassato, con ammortizzatori regolabili, molle sospensioni e barra anti rollio modificate. In merito alla carrozzeria, i passaruota sono stati allargati e le ruote posteriori hanno i distanziali. Ovviamente l’auto è stata dotata di tutti i dispositivi di sicurezza racing: RollBar, sedili da competizione, cinture, estintore, stacca-batteria. Avere la possiblità di provarla in pista, con la Ligier-Maserati JS2 e la nuova GranTurismo MC Stradale permette di ripercorre quarant’anni di evoluzione tecnica, dal ’74 a oggi, e di conoscere meglio quell’effervescente periodo degli anni ’70 sotto la proprietà Citroën terminato prematuramente a causa della crisi petrolifera. Un frangente meno noto rispetto ad altre fasi della storia del Tridente, ma ugualmente ricco di aneddoti e di avvenimenti affascinanti da raccontare. Quale momento migliore per farlo, se non il contesto del 100° Anniversario di fondazione della Maserati?

La GranTurismo MC Stradale è una coupé che deriva direttamente dalla MC Trofeo racing utilizzata nel campionato monomarca Maserati  che si disputa  in diversi continenti su prestigiosi circuiti. In questi anni ho testato  tre differenti modelli Maserati GranTurismo: il modello standard, la MC Trofeo e la MC Stradale. Per quanto riguarda  quest’ultima, ho potuto apprezzare evidenti miglioramenti non solo nelle linee sempre più aggressive e accattivanti, ma anche dal punto di vista tecnico e prestazionale, in particolar modo nell’erogazione della grande potenza del suo propulsore e nella tenuta di strada.  L’ultima nata in casa Maserati ha una versatilità invidiabile; l’ho utilizzata su strada per molti km nelle meravigliose  campagne francesi apprezzando la sua incredibile comodità e successivamente in pista, dove si sono potuti sprigionare tutti i suoi 450 CV. Il motore 4.7  V8 ha un sound stupendo e molto particolare: “silenzioso” in città in modalità normale, mentre in quella sport e race (agendo su un apposito pulsante posizionato nella consolle) gli scarichi diventano liberi trasmettendo al guidatore una meravigliosa sensazione, carica di pura adrenalina. Anche il cambio sequenziale è diventato ancora più rapido con nuova mappatura della centralina che permette di sfruttare meglio i giri del motore. L’ottimo bilanciamento consente un inserimento in curva rapido e sicuro; la sbandata del retrotreno è facilmente controllabile anche per utenti meno esperti. La MC Stradale ha un nuovo impianto frenante con dischi carbo-ceramici; il pedale è ben modulabile e pronto sia a basse velocità che nelle staccate più impegnative; trasmette una sensazione di assoluta sicurezza non risentendo di alcun affaticamento anche dopo ripetute sollecitazioni. Anche in questo ultimo test la Maserati non ha smesso di sorprendermi; ho apprezzato la continua ricerca da parte del costruttore nel migliorare il proprio prodotto per altro già di altissimo livello.

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