IL WEC 2019-20 RESTA NEL SEGNO DEL SOL LEVANTE

di Stefano Iori – Foto Stefano Iori, http://6-12-24.com

Come un’orchidea che di notte nasconde nel profumo, lo splendore del fiore, così la stagione numero otto del Campionato Mondiale Endurance promosso dalla FIA si è obbligatoriamente, per cause di forza maggiore, isolata dal pubblico a partire dalla  Sei Ore di Spa Francorchamps, travolgendo l’evento più importante del calendario, la classica 24 Ore di Le Mans, prudentemente spostata da giugno a settembre e la 8 ore del Bahrain, gara conclusiva della Season Eight. Una tempesta perfetta, questa di fine stagione che ha fatto tremare il senso stesso di comunità, e  non solo nel motorsport.

Dopo alcuni mesi di smarrimento, dovuti alla riorganizzazione degli avvenimenti si sono riportate le vetture in pista, seppure con personale  limitato ad ogni livello, dai media agli addetti tecnici delle vetture, niente pubblico dentro ai cancelli. La dimostrazione plastica che del pubblico se ne può fare brillantemente a meno. Ma, interferenze sanitarie a parte, c’era un Campionato da portare a termine e al termine è arrivato, nonostante la grande fatica degli impegni. Si corre per vincere e, nella categoria regina delle LMP1, la Toyota ha mantenuto fede alle promesse demolendo in termini di risultati il grande sforzo del team svizzero Rebellion, anche se spesso il regolamento tecnico la metteva in condizioni di inferiorità, poco meno di 100 punti separano i due contendenti nella classifica finale. Una classifica costruttori atipica quella delle LMP2 , non si premiano i costruttori ma le squadre: di fatto un quasi monopolio Oreca, garantirebbe alla marca transalpina la superiorità su Alpine, Dallara e per ultima la vettura russa Aurus-Trionfatore della stagione otto, è il team britannico United Autosport. Dopo una prima defaillance a Silverstone, i due piloti Filipe Albuquerque e Philip Hanson, hanno infilato una serie di piazzamenti e vittorie che li ha catapultati in testa al Trofeo Endurance 2019-2020, incalzati da vicino da Paul Di Resta, piazzatosi terzo nella classifica Mondiale. Grande interesse ha suscitato la classe GT, con le affascinanti, Aston Martin, Porsche e Ferrari; i  duelli sul filo dello scontro fisico fra le vetture, per questa stagione sono stati appannaggio dei portacolori Marco Sorensen e Nicki Thiim, piloti dal team Aston Marin Racing.

Insieme, hanno portato i titoli mondiali della propria categoria, Costruttoti e Piloti, a Gaydon. God Save the Queen. Solo terza in classifica la Ferrari GTE PRO. AF Corse, braccio armato di Maranello sui circuiti del Mondiale Endurance però, non è rimasta a bocca asciutta: grazie alla professionalità assoluta dei suoi tecnici e dei suoi piloti, ancora una volta si è aggiudicata il Trofeo Endurance fra i Team di classe GTE Am. Emanuel Collard e Francois Perrodo, già Campioni di Categoria nel 2016, con una linearità costante di prestazioni della loro Ferrari 488 GTE Evo, si sono aggiudicati la titolarità Mondiale della stagione classe GTE Am. E adesso? Dopo un anno travagliato ci si attende un po’ di ritorno alla normalità.

Forse il pubblico in questo 2021 rimarrà ancora fuori, ma speriamo di no, in un clamoroso miglioramento della situazione internazionale, che porti a disputare la 24 Ore di Le Mans nella consueta settimana di metà giugno, con la pesa delle vetture il mercoledì, nella piazza principale gremita di gente. Sebring non ce l’ha fatta, ma dopo esser riuscito a vedere il Monte Fuji senza nuvole, impresa difficilissima, posso concedermi sogni mostruosamente proibiti. Come quello di vedere finalmente il ritorno del WEC a Monza, in luglio, dopo una Le Mans entusiasmante.

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